“S

iamo noi, siamo in tanti / Ci nascondiamo di notte / Per paura degli automobilisti, dei linotipisti / Siamo i gatti neri, siamo pessimisti / Siamo i cattivi pensieri / E non abbiamo da mangiare / Com’è profondo il mare / Com’è profondo il mare”.

È una canzone di Lucio Dalla del 1977, che condensa la storia dell’umanità in una quarantina di versi bellissimi ma sconvolgenti. Siamo alla fine del “dramma collettivo di questo mondo”. Il modello di sviluppo a cui siamo abituati, basato sulla violenza e lo sfruttamento, ci sta trascinando verso una catastrofe che distruggerà sia noi che l’ambiente in cui viviamo. Anche il mare, il luogo dove è nata la vita, si riempie di plastica e di morti. Certo, le masse intuiscono quello che sta succedendo, e sono animate da un dissenso profondo, che non riescono ad esprimere.  L’abisso ha un suo fascino inesorabile, che ci paralizza.

Esiste di certo anche un pensiero critico, diffuso e inafferrabile come l’oceano. Ci sono, insomma, i gatti neri, che stanno acquisendo consapevolezza del dramma che accade sotto i loro occhi. Siamo noi cittadini consapevoli, che avvisiamo, disturbiamo, protestiamo, cerchiamo alternative. Siamo tanti, ma il numero non basta, perché è come se una gigantesca potenza (Dio, la storia, il progresso) stesse cercando di dividerci, di farci del male, di farci annegare…

Sarà forse ingenuo obiettare alle visioni surrealiste e apocalittiche di Lucio Dalla che il finale della storia è ancora da scrivere, e quindi l’impegno politico e sociale resta decisivo. Ma siamo fatti così, con sette vite come i gatti. E siamo davvero tanti, democratici e progressisti.

‘LAB Politiche e Culture’ è un e-magazine multimediale, che alterna articoli, brevi interviste (a cura di un gruppo di studentesse del Corso di Giornalismo dell’Università di Parma), filmati. La redazione è composta da studiosi e studenti di città diverse (Bologna, Napoli, Roma, Tunisi, Montreuil…), alcuni molto giovani e altri assai meno. Il pubblico cui ci rivolgiamo è tutta gente che ha tanta voglia di discutere e una certa dose di ottimismo della volontà. Per questo, promuoveremo dialoghi tra intellettuali, attivisti, politici di diversi paesi.

Lavoreremo in collaborazione con altri progetti e iniziative culturali, come il think tank di lingua francese I – Dialogos. Peuples et citoyens du monde (https://www.i-dialogos.com/), il progetto bolognese LAB – Dialoghi della Bolognina (https://www.facebook.com/lab.dialoghi/) e il giornale online napoletano Gente e Territorio (https://www.genteeterritorio.it/).

Ci occuperemo di  un’ampia gamma di tematiche, dalle politiche di sviluppo locale, all’ambiente, alla comunicazione, ai rapporti interculturali. Un tema ricorrente sarà l’esigenza di costruire una politica estera per la sinistra, il che significa in particolare per l’Italia (ecco che ritorna il mare) porsi il problema del Mediterraneo, dal punto di vista geo-politico, culturale e ambientale. Il grande mare che ci unisce e ci divide sarà, quindi, uno dei fili conduttori permanenti della rivista, cui dedicheremo una rubrica fissa.

LAB sarà, insomma, un progetto aperto, pensato per le tante persone – attivisti, intellettuali, cittadini consapevoli – che amano la giustizia e la libertà, di un amore non astratto e platonico, ma di una passione civile capace di trasformarsi in impegno sociale.

AM Hoch, Two and Half Breathers, 1986, olio su tela

L'autore

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Giuseppe Giliberti

Giuseppe Giliberti, storico e giurista, è ordinario di Fondamenti del diritto europeo. Vive a Bologna.