Trittico sulla guerra

Volteggiano nel vento preghiere

mentre la vita si perde

sull’orlo di un buio indomabile.

Non è questione di alleanze

o di antiche memorie di terra

la guerra non ha mai ragione

più si fissa dolore nel cosmo

più l’amore scompare

meglio liberare luce nel cielo

e chiedere agli angeli

di vegliare muti il tempo

che si accompagni il mondo al disarmo

che ogni orizzonte conosca perdono.

Trovare Dio di notte tra stelle appena nate

e chiedere cosa sarà di questa estate

mentre il mondo sembra così lontano dalla luce

il cielo vive la guerra come una mareggiata

che porta a riva corpi spenti

come si può contenere il dolore

e le ferite più terribili del tempo

è sempre stato l’amore a difendere la vita

a rintracciare nel buio il sacro da cui ogni cosa proviene

se mi riempio l’anima di sole è per tornare da me

quasi pronta a credere un po’ mio l’eterno.

Non ci sono che guerre

e lacrime indifese

in questo tempo dove il buio

non concede tregua.

Si osserva la paura invadere il mondo

e l’autunno farsi scudo nella pioggia

mentre la vita accumula incertezza

in nessun luogo sembra possibile la pace

anche le stelle appaiono troppo lontane

a fatica spezzano l’orrore

addosso al cielo

le nuvole hanno decimato i sogni

il coraggio crolla sulle spalle

e la notte è luce senza meta

tra destini in attesa.

Trittico sulla guerra | Lab Politiche e Culture